giovedì 17 ottobre 2013

A San Paolo l'innovazione creativa italiana

Creare valore attraverso la creatività e tradurre la "cultura" di un luogo, di un mestiere, di una persona in progetto e prodotto: nasce da questa considerazione il Festival dell'Economia Creativa – ITALIA S/A che a San Paolo, dal 5 al 7 novembre, vuole dimostrare come oggi sia possibile dare vita a soluzioni altamente innovative e uniche capaci di conciliare il bello da vedere con il saper fare. Il progetto è curato da Diomedea, società italiana di ricerca e comunicazione che lavora con istituzioni e aziende europee e brasiliane nel mondo della moda e del design e da BRAZIL S/A, società che ormai da quattro anni realizza, durante la design week milanese, un evento/mostra sulla cultura e le tendenze del design brasiliano. L'economia creativa sarà al centro di tre giorni di eventi, mostre, esposizioni e meeting che si svilupperanno in una struttura scenica inusuale, simile a uno show televisivo, pensata per mettere in dialogo in modo coinvolgente importanti protagonisti dell'eccellenza creativa e industriale italiana e un selezionato pubblico brasiliano. Tra questi, Flavio Albanese e Aldo Cibic, due tra i maggiori architetti e designer italiani conosciuti a livello internazionale, che interverranno in qualità di relatori quali testimonial della capacità tutta italiana di raccontare con semplicità l'estetica e la poetica delle cose. Tra i rappresentanti del mondo della creatività made-in-Brazil intervengono Marcio Kogan, che partecipa come relatore in una delle sessioni, oltre a Simone Quintas, moderatrice di una delle giornate. La scelta di Iacchetti, designer noto per la sua capacità di sperimentare e innovare, è di partire dal pallone Super Santos, uno dei giocattoli più conosciuti e diffusi nella larga distribuzione. Diventato con gli anni uno oggetto di "design popolare", il Super Santos dovrà ispirare l'estro dei "giocatori" chiamati a rispettarne la semplicità trasformandolo però in creazioni uniche, fresche, che rispecchino da un lato la sua essenza e dall'altro trasmettano l'ideale autoriale e originale tipico del design italiano. Il risultato sarà una formazione di oggetti unici in grado di comunicare la personalità del designer che li ha progettati, creando valore materiale e immateriale. Il Brasile è oggi un prototipo di società moderna dove si incontra un pubblico giovane, una nuova generazione di pensatori e consumatori, più consapevoli ed informati, e una classe media più cosciente dei propri diritti, che richiede servizi e prodotti adeguati al nuovo tenore di vita. "In Brasile vi è una crescente attenzione verso la capacità di creare valore attraverso la creatività e il design anche nelle industrie più tradizionali commenta José Roberto Moreira do Valle, ideatore di BRAZIL S/A. La creatività è intesa come la capacità, attraverso il design, di trasferire unicità al prodotto, al progetto e all'impresa. La ricchezza della cultura brasiliana e l'artigianato che caratterizza l'economia di molti Stati brasiliani, rendono il terreno fertile per raccontare la creatività che parte dalla cultura e diventa prodotto e mercato. In questo senso ancora l'Italia è in grado di insegnare e affascinare. Le nostre culture sono così vicine, ma al tempo stesso si integrano e completano in modo perfetto: l'eterogeneità dei brasiliani nel modo di parlare, mangiare e vestire, in sintesi nel vivere, richiede un approccio che l'Italia dei dialetti e dei distretti conosce molto bene e ha saputo valorizzare". La scelta di organizzare il Festival in Brasile nasce dal fatto che questo Paese costituisce oggi un'opportunità da non perdere, sebbene sia un mercato difficile, dove vi è una competizione agguerrita da parte di produttori locali in molte delle industrie in cui il nostro paese eccelle (moda, arredamento, alimentare) e un livello di protezione alle importazioni certamente molto alto. Cuore economico del Sudamerica, con un Pil che lo pone all'ottavo posto fra le potenze economiche mondiali e con un tasso di crescita che lo porterà fra i primi cinque posti nel giro di 10 anni, il Brasile è uno fra i territori più ricchi di materie prime con un potenziale turistico e di business in costante aumento, trainato dalle prospettive dei mondiali di calcio 2014 e delle Olimpiadi del 2016. "L'Italia, la sua cultura, il suo design – afferma Enrico Cietta, senior partner di Diomedeahanno da sempre un enorme appeal sui Brasiliani, anche in relazione al fatto che in questi elementi ritrovano principi comuni alla loro cultura di origine europea. Eppure, oggi, il design italiano e più in generale il made-in-Italy, è sempre meno percepito come avanguardia; è associato all'eleganza, ma non all'innovazione. Siamo convinti di essere ancora in tempo a invertire questa percezione attraverso il racconto di realtà, non solo creative, ma che hanno anche saputo essere innovative nella creatività. Vogliamo raccontare il sistema dei territori italiani e di quelle imprese che rappresentano i campioni nascosti del saper fare italiano". L'Italia ha oggi un asset straordinario da giocare perché, sempre di più, il mondo globalizzato sta passando dall'essere un mercato di massa a una massa di mercati. La capacità di personalizzare i prodotti, di ideare serie limitate di produzioni, ma rinnovate continuamente, sono alla base della rivitalizzazione della produzione locale in cui l'Italia e il suo sistema dei distretti ha ancora un forte vantaggio competitivo. Raccontare il "genius loci" e il processo di rinnovamento che ha intrapreso l'industria italiana, pur tra molte difficoltà interne, diventa essenziale per raccontare la modernità del saper fare italiano che non ricerca l'estetica fine a se stessa ma che trasmette con essa il senso profondo dell'essere umano e della cultura che l'ha prodotta. "Prendere prodotti semplici e dare loro un nuovo significato – spiega Ricardo Caminada, co-fondatore di BRAZIL S/A – significa usare gli elementi culturali del passato e attribuire ad essi una nuova importanza per una nuova generazione di consumatori. In questo senso crediamo che l'evento debba essere soprattutto un luogo di relazione e network tra imprese e mercato. Vogliamo però raccontare esperienze di questo tipo in modo creativo: per coinvolgere occorre creare un'esperienza che, anche fisicamente, racconti il messaggio. I convegni del Festival non saranno quindi solo un passaggio di informazioni alla platea ma attraverso video, attori e momenti di spettacolarizzazione coinvolgeremo il pubblico in un'esperienza". L'appuntamento del prossimo novembre si svolgerà in un luogo simbolico: la Fondazione Bienal de São Paulo e in conformità alla missione della Fondazione per la promozione culturale della città di San Paolo, la Fondazione concede l'utilizzo del Padiglione solo alle attività legate all'economia creativa.
 
 

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